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Veduta della prima porzione della Nave di Travertini……

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Autore: Giovanni Battista Piranesi (Mogliano Veneto 1720 – Roma 1778) Titolo: Veduta della prima porzione della Nave di Travertini…… tratto da “Antichità romane” Epoca: 1.756 Tecnica: Incisione su rame all’acquaforte, bulino e puntasecca Misura: Foglio mm.770×540, battuta del rame mm.605×400 Bibliografia: Focillon, Hind Descrizione: Secondo stato di cinque, impressa su carta vergata con filigrana “Doppio cerchio con giglio”, con ampli margini, in perfetto stato di conservazione. Giovanni Battista Piranesi nasce a Mogliano Veneto o Mogliano di Mestre, vicino Venezia, nel 1720 e muore a Roma nel 1778. Si può senza dubbio considerare come il più notevole incisore del secolo, ed il maggiore artista in questa materia nel periodo che va da Rembrandt a Goya. La sua opera incisa consta di oltre 1000 lavori, realizzati dal 1745 (anno della pubblicazione della prima opera), e l’anno della sua morte. La sua produzione si può dividere in più periodi: un primo nel quale si dedica ai lavori di architettura fantastica nel quale realizza tra l’altro Prima Parte di Architetture, e Prospettive inventate ed incise da Gio. Batta Piranesi Architetto Veneziano dedicate al Sig. Nicola Giobbe (1743), i celebri Grotteschi (1750), oltre al suo capolavoro assoluto, le Carceri d’invenzione, pubblicate dal suo editore Bouchard nel 1750. Nel periodo successivo rivolge la sua attenzione sui lavori di archeologia pubblicando testi come : Trofei di Ottaviano Augusto (1753), Le Rovine del Castello dell’Acqua Giulia (1761), Le Lapidi Capitoline (1762), Il Campo Marzio dell’Antica Roma, Opera di G. B. Piranesi socio della reale società degli antiquari di Londra (1762), e dei lavori sul Lago di Albano, su Cori e Paestum, ma che raggiungono il massimo con Le Antichità Romane, opera in quattro volumi che unisce ai lavori di archeologia, quelli straordinari di fantasia. Un ultimo periodo caratterizza il Piranesi nel suo aspetto più commerciale di editore, quando già famosissimo realizza oltre duecento lastre decorative di antichità, raccolte nell’opera Diverse maniere d’adornare i cammini (1769) e Vasi, candelabri, cippi, sarcofagi, tripodi, lucerne, ed ornamenti antichi disegnati ed incisi dal Cav. Gio. Batt. Piranesi (1778). Inoltre, nel corso di tutta la sua carriera artistica, il Piranesi disegna, incide e compone quella che oggi risulta sicuramente la sua opera più imponente e magistrale, le celebri Vedute di Roma. L’autore: Acquafortista, incisore, progettista, architetto e teorico italiano, considerato uno dei supremi esponenti dell’incisione topografica, sebbene il maggiore interesse egli lo mostrasse per l’architettura. Anche se solo pochi disegni architettonici sono stati realizzati, egli ebbe comunque una grande influenza, nel Neo-Classicismo europeo, attraverso contatti personali con architetti, mecenati e artisti in visita a Roma nel corso di quattro decadi. La sua vasta produzione di lastre di acqueforti, che combinava una straordinaria immaginazione con una conoscenza delle tecniche dell’antica Roma estremamente pragmatica, diede avvio ad una nuova e duratura percezione dell’antichità. Era anche disegnatore di strutture e palchi per le feste, decoratore di interni e di mobili, così come restauratore. L’interazione di questa straordinaria combinazione di attività lo portò ad un concetto alto del disegno, sostenuto da saggi scritti. L’eredità che lasciò, relativamente alla sua visione unica della civiltà romana, fu una interpretazione immaginativa e una ri-creazione del passato che ispirarono scrittori e poeti così come artisti ed altri disegnatori.

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